A Biumor 2017 un viaggio con il ragionier Fantozzi

L’associazione culturale Popsophia in collaborazione con la Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte e l’amministrazione comunale di Tolentino inaugureranno la prima serata della V edizione di Biumor, Festival della Filosofia dell’Umorismo, con uno spettacolo filosofico – musicale dedicato a una delle più importanti maschere moderne paragonabile a quelle della commedia dell’arte, scomparso lo scorso luglio: Paolo Villaggio

Venerdì 25 agosto, alle 21.30 al Castello della Rancia di Tolentino, il giornalista e docente di storia delle arti e dello spettacolo all’Università La Sapienza di Roma Andrea Minuz introdurrà il philoshow L’Italiano medio, un viaggio con il ragionier Fantozzi

Lo spettacolo, con la conduzione di Lucrezia Ercoli e la regia di Marco Bragaglia e Riccardo Minnucci, sarà un percorso volto a ritrovare alcuni dei momenti essenziali trascorsi con la paradossale e grottesca comicità dell’attore, il creatore delle maschere comiche più tragiche del Novecento: “Il Festival di Tolentino sarà l’occasione per riscoprire la forza dei suoi personaggi e la genialità delle sue invenzioni – dichiara la direttrice artistica – Dal timido Giandomenico Fracchia al sottomesso ragionier Ugo Fantozzi, Villaggio è stato lo specchio iperrealista del nostro paese.”      

Filosofia, televisione, cinema e tormentoni musicali sull’italianità che Fantozzi ha incarnato per un’intera generazione. Un excursus che si completerà con le incursioni in musica della band di Popsophia Factory, che interpreterà brani storici della canzone italiana, da Enzo Jannacci a Rino Gaetano, da Rita Pavone a Toto Cutugno.


L’omaggio di Popsophia all’attore non si esaurirà soltanto nel primo philoshow di questa edizione ma continuerà nella rassegna “Fantozziana” (dal venerdì alla domenica alle ore 19.30) condotta dal filosofo Salvatore Patriarca. Un appuntamento in tre puntate con i vizi della misura, del desiderio e dell’alterità raccontati tramite le parabole dei libri e dei film che hanno Fantozzi come protagonista. 

“La commedia all’italiana – spiega Patriarca – ha da sempre avuto un’inclinazione a mettere alla berlina le virtù borghesi, smascherando un mondo positivo, almeno di facciata. La scelta di Fantozzi è l’opposto: sono i vizi che vanno smascherati. Sono i vizi che fanno ridere e ci devono far ridere. È questa la vera novità fantozziana: davanti ai vizi siamo tutti uguale. Non c’è nessuno esente. Il ricco come il povero. Il potente come l’impiego. Si radica qui il profondissimo antimoralismo di Fantozzi, che non è come spesso si crede l’esaltazione dello sconfitto. Ma la scoperta – in ciascuno di noi, indipendentemente dal successo apparente – della nostra componente di perdita. Emerge una comicità amaramente umana che sa ridere di sé e degli altri, senza mai dover giudicare”.