Dalla guerra all’angoscia per il cambiamento climatico, dall’ansia per il domani fino alla rivoluzione provocata dall’intelligenza artificiale e dall’ibridazione fra umanità e tecnica. Questi i temi maggiormente affrontati dagli artisti che hanno partecipato al concorso indetto dalla Biennale dell’Umorismo nell’Arte di Tolentino. 2400 le opere analizzate dalla giuria che sono state selezionate fino ad arrivare a 70 finalisti che saranno in mostra a Tolentino nelle sale espositive di Palazzo Mari a partire dall’inizio di Dicembre.
E i vincitori arrivano da molto lontano: il primo premio Città di Tolentino è andato ad un iraniano, mentre per il secondo posto la giuria ha assegnato un ex aequo fra due artisti provenienti da Italia e India. Ex aequo anche per il premio Luigi Mari alla caricatura assegnato a partecipanti provenienti da Perù e Spagna. Sarà poi assegnata una segnalazione per il secondo classificato. Riconoscimenti con una targa al merito saranno invece assegnati agli artisti individuati come espressione dei “Nuovi linguaggi dell’arte”. I loro nomi saranno annunciati nella serata di premiazione in programma venerdì 24 Novembre.
Quest’anno per la prima volta dopo diversi anni il regolamento lasciava liberi gli artisti di interpretare l’umorismo senza assegnare un tema prestabilito come fatto nelle edizioni precedenti quando vignettisti, grafici, fumettisti e illustratori hanno proposto le loro interpretazioni grafiche di tematiche quali l’invidia e l’odio. E dal termometro della sensibilità degli artisti emerge la preoccupazione e l’ansia sociale per i grandi mutamenti in atto. Questioni che sono state rappresentate attraverso varie tecniche artistiche: la maggior parte delle opere sono di carattere grafico pittorico, ma sono pervenute anche sculture, meme, fotografie e perfino alcuni video.
La giuria, composta dal presidente Michael Rocchetti, fumettista noto con lo pseudonimo di ‘Maicol e Mirco’; Mara Amico, dirigente I. C. Lucatelli; Matteo Catani, Digital Art; Fabrizio Cotogno, caricaturista; Marco D’Agostino, caricaturista; Giorgio Leggi, grafico; Piero Massimo Macchini, comico; Carla Sagretti, ex dirigente dell’ufficio scolastico provinciale; Daniele Taddei, collezionista e critico d’arte; Mirella Valentini, direttrice UniTre Tolentino, ha effettuato un lavoro di analisi e valutazione di tutto il materiale pervenuto operando una prima selezione di 700 opere, ridotte poi a 70, decretando infine i vincitori.
In totale sono 745 gli artisti che hanno partecipato alla Biennale dell’Umorismo, per un totale di 2400 opere, una partecipazione che ha sforato ogni record. Artisti presenti da tutto il mondo per un totale di 40 nazionalità, di cui solo un terzo sono italiani. Tra i Paesi più rappresentati, spiccano l’Iran, la Cina, la Romania, la Serbia, la Spagna, la Turchia.
“L’umorismo sta virando verso il pessimismo – ha detto il presidente di giuria Michael Rocchetti – la novità è che il registro comico è ridotto al minimo, lasciando intatta la ferocia, si è ridotto il livello di umorismo. Il tema libero ha permesso agli artisti di dare il meglio ed è interessante perché permette di allargare il campo dei partecipanti e far emergere opere più interessanti. Pur non avendo tema, tutti hanno scelto lo stesso tema, che è, alla fine, banalmente, la morte. Ed è interessante guardare queste opere con lo sguardo del sociologo. Ad un concorso dove il tema è l’umorismo, da tutto il mondo gli artisti parlano solo di guerra e morte. E’ l’agghiacciante fotografia dei nostri tempi“.
“La longevità di questo concorso è legata all’intelligenza delle persone che hanno fatto vivere la Biennale per questi 64 anni – ha detto il sindaco Mauro Sclavi – e parlo dei direttori artistici che si sono alternati, il comune che ha sempre creduto in questo progetto. E quest’anno abbiamo raggiunto numeri mai raggiunti prima. Da un lato perché abbiamo chiesto agli artisti di partecipare su un tema libero e in secondo luogo perché abbiamo impostato la comunicazione tutta sul mondo digitale e per la prima volta abbiamo raggiunto il traguardo di 2400 opere“.
“Le opere arrivate sono fortemente connotate da ciò che l’umorismo rappresenta per la società. Una Biennale che ha imboccato con convinzione ‘il tema libero’. – ha concluso il direttore artistico Evio Hermas Ercoli – Abbiamo coinvolto ancora di più il popolo della rete e la risposta è stata entusiasmante. Un record assoluto di opere e di artisti rispetto a tutte le passate edizioni. Un risultato che viene da lontano. Dal lavoro continuo di questi dieci anni, che, edizione dopo edizione, grazie alla sinergia con il Festival della Popsophia dell’Umorismo, ha spinto e promosso il concorso di Tolentino al di là di ogni più rosea aspettativa”.