“Pazzesco! O delle parole che vorrei cancellare” non sarà una semplice conferenza. La filosofia diventa un gioco di società tra alcune delle voci più influenti del panorama culturale nazionale. Cesare Catà, Enrico Ghezzi, Luca Mastrantonio, Corrado Ocone e Simone Regazzoni si siedono al tavolo della pop filosofia, in dialogo con la direttrice artistica Lucrezia Ercoli e il pubblico del Castello della Rancia di Tolentino, per individuare in un’operazione scherzosa ma serissima quelle parole che il flusso di informazioni contemporaneo ha svuotato di senso e che andrebbero dunque eliminate.
In un gioco di contaminazioni dalla politica ai blockbuster, dagli sms alle sottoculture che popolano il web, sul banco degli imputati alcuni dei termini che spopolano nel vocabolario postmoderno. Grande l’attesa per scoprire quali parole selezioneranno gli ospiti. “Attimino”, “Rottamazione”, “Virale” ma anche modi di dire abusati come “Sapevatelo” o “Provare” – una locuzione, ricorda Simone Regazzoni, già messa al bando nel celebre dialogo di Star Wars tra il maestro Yoda e Luke Skywalker: “Non c’è provare! Fare o non fare”.
Fino ai neologismi che invadono la comunicazione informale – come “LOL”, l’acronimo di “laughing out loud”, letteralmente “ridere ad alta voce” o “Epic Fail”. Un gioco che coinvolgerà anche il pubblico, chiamato a eleggere la sua parola da eliminare in questa ideale pulizia del linguaggio alla riscoperta del senso e dell’uso della lingua italiana nel nostro vivere quotidiano. Come si legge nel libro di Luca Mastrantonio che ha ispirato il gioco della lectio di domenica (“Pazzesco! Dizionario ragionato dell’italiano esagerato” Marsilio Editori, 2015): “Meglio imparare a conoscere queste parole, per evitarle o evitare di abusarne. Prima che siano loro ad abusare di noi”.