Chiude il festival dedicato alla nostalgia

Va in archivio Biumor 2022. Soddisfazione della direttrice artistica Lucrezia Ercoli

“E’ stata un’edizione straordinaria, era una scommessa che non sapevamo dove ci avrebbe portati ed a festival concluso possiamo dire davvero che Comedy report è la freccia scagliata da Biumor per il futuro”. Lucrezia Ercoli, direttrice artistica, traccia un bilancio a conclusione delle giornate di Tolentino dopo il successo dell’ultima serata col philoshow dedicato al mondo del fantasy che ha riempito il teatro Vaccaj, sold out, con tante presenze che non sono riuscite ad entrare per esaurimento dei posti a disposizione. “Questa edizione è stata ricchissima – prosegue la direttrice artistica – e, a dispetto del tema, il contrario esatto della nostalgia. Non ci siamo fermati a dieci anni dalla prima edizione a ricordare gli esordi, ma abbiamo scelto di portare avanti un percorso di crescita e miglioramento, rilanciando, innovando, aprendoci ad un pubblico che è diverso dal nostro storico pubblico. Poteva essere un rischio e invece è stato veramente motivante vedere come chi non ci conosceva ci ha scelti e chi invece fa da sempre parte del nostro pubblico abbia avuto occhi e sguardi nuovi”.

Lucrezia Ercoli col sindaco Mauro Sclavi e la vicesindaco Alessia Pupo

Soddisfazione è stata espressa anche dagli amministratori che nella serata conclusiva hanno salutato la platea esprimendo apprezzamento per la manifestazione: “Biumor è come il Colonnato del Bernini – ha detto il sindaco Mauro Sclavi – in queste giornate abbraccia tutta la città e tutti coloro che vengono da fuori appositamente per gli incontri ed è bellissimo che Tolentino, grazie alla cultura, venga scoperta e riscoperta”. Ha sottolineato la presenza  di giovani la vicesindaco Alessia Pupo: “volevamo parlare alle nuove generazioni e il premio ha raggiunto questo obiettivo, ha portato a Tolentino gente che non conosceva il festival e che ha potuto apprezzare queste giornate”.  Il modo migliore per festeggiare questi primi dieci anni secondo il presidente del consiglio  Alessandro Massi.

Lucrezia Ercoli con Carlo Cambi e Mirella Valentini

La giornata conclusiva del festival è stata in effetti la più commovente e centrata sul tema della nostalgia: nel pomeriggio Carlo Cambi (che ha ricevuto il riconoscimento per il nuovo linguaggio dell’intrattenimento) ha dato “sapore” alla nostalgia raccontando come il gusto veicoli la memoria del passato. Per farlo tanti riferimenti “pop”: dalla canzone “Le tagliatelle di nonna Pina” fino alla pasta di Alberto Sordi e alla sora Lella. Dal gusto alla parola con Giulia Ciarapica che invece ha letto la nostalgia raccontata dagli scrittori del ‘900 italiani, da Massimo Bontempelli fino alle immagini senza tempo di Amarcord di Fellini. Infine Tommaso Ariemma che ha dato una nuova prospettiva alla pop filosofia illustrando come la nostalgia viene affrontata in videogiochi e serie tv attraverso la fotografia.

La chiusura è magica con il philoshow dedicato al mondo del fantasy, una nuova produzione che ha commosso il pubblico che ha seguito il viaggio dell’eroe, fra la nostalgia per la contea e l’incontro col mostruoso e con fantastico. Licia Troisi acclamata e applauditissima relatrice è stata la guida che ha saputo raccontare la letteratura fantasy dandole la dignità della grande letteratura e della filosofia. Grande prova tecnica anche per la band Factory in ensemble arricchita dal violino e che ha dato dimostrazione di ecletticità passando da David Bowie a Samarcanda, dal Cielo d’Irlanda fino a L’isola che non c’è.