La nuova produzione di Popsophia è dedicata all’icona della televisione. A pochi mesi dalla scomparsa della Raffa nazionale il festival vuole celebrare la rivoluzione culturale avvenuta a suon di “Tuca tuca”, di ombelichi al vento e di sdoganamento degli stereotipi. Venerdì 26 novembre alle ore 21, teatro Nicola Vaccaj, Tolentino
Di lei è stato detto che è stata «l’icona culturale che ha insegnato all’Europa le gioie del sesso», che aveva un viso da bambina in un corpo da donna, di fatto Raffaella Carrà, la Carrà come tutti la chiamavano è stata il fenomeno televisivo per eccellenza capace di scavalcare decenni senza mai perdere la propria centralità.
Di questa sua natura “immortale” Popsophia racconterà venerdì 26 novembre al teatro Vaccaj di Tolentino alle ore 21 gli esordi, la musica, la danza, i balletti, il caschetto biondo mai spettinato, quella “grammatica popolare italiana” capace di costruire la conoscenza di un popolo che anche grazie a lei è cambiato negli usi e nei costumi. E dietro un motivetto leggero e ballabile è riuscita a superare le censure dei bigotti con un liberismo dei costumi che l’ha resa immortale e mai volgare.
All’opposto, come Giulia Cavaliere, giornalista, scrittrice e critica musicale rappresenterà nel philoshow, “la sua immagine, tanto passibile di censura e priva di rassicurazione sociale in passato, si era alla fine imposta in modo tanto pervasivo da farsi, all’opposto, estremamente rassicurante e familiare nel senso più pieno e stratificato del termine”.
Con video, montaggi e con l’esecuzione live della Factory Popsophia ripercorrerà i successi più famosi della Carrà, dal celeberrimo e celebrato “Tuca tuca” a “Rumore”, da “A far l’amore comincia tu”, a “Fiesta”, fino ad alcune incursioni di altri cantautori e cantautrici che ne hanno celebrato il fascino e la sua eterna immagine.
L’ingresso è gratuito, iscrizione obbligatoria, per partecipare compila il form e assicurati un posto alla serata evento